Le Olgettine Alessandra Sorcinelli e Barbara Guerra disoccupate

Mi parliamo adesso del processo ai danni di Silvio Berlusconi ed in particolare quello che vedi come protagoniste le Olgettine Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli.
Le Olgettine restano al mare vacanze costrette non ci hanno dato più lavoro e pagate anche con certi soldini. Mentre qualcuno rischia di finire al fresco ovviamente il riferimento è a Silvio Berlusconi loro se la spassano a caldo. Le due ex Olgettine Barbara guerra e Alessandra Sorcinelli si rilassano in spiaggia sotto il sole e nessuna ombra sembra scalfire la loro tranquillità. Neppure le sentenze di condanna pronunciate nei giorni scorsi dalla quinta sezione penale del tribunale di Milano contro Emilio fede, Lele Mora, Nicola Minetti. Dopo 26 mesi di udienze e audizioni di 200 testimoni i giudici delle cosiddetti processo Ruby Bis hanno condannato a sette anni di reclusione l’ex direttore del Tg4 e l’ex talent Lele Mora, punto mentre l’ex consigliere regionale della Lombardia Nicola Minetti se l’è cavata con una penna più leggera pari a cinque anni di interdizione perpetua dai pubblici uffici per i primi due, mentre per la Minetti il divieto avrà durata di soli cinque anni. Così mentre Mora, Minetti e fede ricevono in primo grado, una sonora condanna dall’altro lato anche Barbara guerra e Alessandra Sorcinelli sembrano subirne una, anche se decisamente più piacevole. Condannate a stare in vacanza, sì dovrebbe dire paradossalmente nel loro caso. Si perché come dichiarato tempo fa dalla Rex di signorina Alessandra Sorcinelli il processo Ruby e le tante illazioni piovute sulle cosiddette Olgettine hanno drasticamente frenato la loro carriera.
“Il lavoro è diventato un problema. Eppure di gavetta in tv ne ho fatta tanta senza raccomandazioni. Se fossi negli Stati uniti se lei come Paris Hilton. La escono tutti e dagli scandali e anzi se ne alimentano. ”

Tutto il resto da top

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Lele Mora scarica Silvio Berlusconi e lo inguaia nell’appello Ruby

Lele Mora inguaia SIlvio BerlusconiAgghiacciante rivelazione di Lele Mora su Silvio Berlusconi e le sue cene di dubbia natura ad Arcore , dove il Lele portava le sue assistite a Silvio Berlusconi.

E’ vero che andavo alle cene ed è vero che accompagnavo alle cene alcune ragazze ed è vero che ho avuto tramite il dottor Fede un prestito dall’onorevole Berlusconi, prestito che nella sua interezza probabilmente mi avrebbe dato al possibilità di salvare al mia società del fallimento e della bancarotta

Ricordiamo che Lele Mora insieme a Nicole Minetti e Emilio Fede è imputato nell’ambito del cosiddetto processo Ruby per induzione e favoreggiamento alla prostituzione minorile e lo stesso Lele Mora ha aggiunto

“Su un importante quotidiano nazionale questa mattina ho letto tre parole che descrivono questa vicenda, dismisura, abuso di potere e degrado. E’ vero, è stato così io sono stato un passivo concorrente”. “Oggi non voglio più mangiare cibo avariato con i miei amici non voglio entrare nel merito dei fatti, non essendomi sottoposto all’esame lascio quindi ai miei difensori il compito di chiarire le mie ragioni” sulla base delle prove acquisite. “So che l’ignoranza della legge non perdona ma posso dire di non aver mai voluto condizionare la volontà di queste ragazze e credo di non averlo fatto. E non ho mai giudicato il loro comportamento nè inquadrato il loro comportamento come prostituzione”.

E’ inutile dirvi che queste dichiarazioni spontanee del Lele Mora inguaiano ulteriormente la posizione di Silvio Berlusconi in vista dell’appello. Come si dice in gergo Lele Mora ha scaricato Silvio Berlusconi.

Sara Tommasi accusa di mobbing Lele Mora

E veniamo adesso alle ultimissime e scandalizzatissime dichiarazioni di Sara Tommasi che ultimamente è ovunque in televisione quasi peggio di Silvio Berlusconi, per raccontare la sua tragica storia che è stata raggirata da un potere superiore e che lei che ha fatto quelle cose in realtà non le voleva fare, anzi sua madre ci racconta anche che aveva buoni voti a scuola prima che venisse raggirata, insomma prima la vedevamo in televisione sempre mezza nuda e ora la vediamo in televisione sempre con il capo cosparso di cenere , ma in un modo o in un altro questa sempre in televisione rimane…in ogni modo a questo giro se l’è presa contro Lelel Mora e ha tuonato

Nei momenti in cui ero giù di morale, essendo sempre stata una persona fragile, ho fatto cose che non andrebbero fatte con persone che io definisco pescecani dello showbiz . Secondo me queste persone dovrebbero essere allontanate dal mondo dello spettacolo. Lele mi ha sempre fatto guadagnare, e io pensavo solo ai soldi in passato, invece avrei dovuto ascoltare i suggerimenti di Simona Ventura che mi diceva di non frequentare quelle persone. In particolare quando andai a Roma cercai di staccarmi dal “gruppo” ma mi hanno fatto mobbing. Anche in Rai mi dissero di star lontana da quella gente perché avevano precedenti penali.

Ora per carità Lele Mora è tutaltro che un santo e ci sono persone in galera per molto meno di lui, lui invece con l’appoggio del buon Silvio e del redentore dei VIP don Mazzi scorrazza tranquillamente a piede libero, ma certo che proprio Sara Tommasi venga a fargli le pulci…Chiediamo scusa per la foto , ma è decisamente la piu’ pudica che abbiamo trovato di Sara Tommasi.

Lele Mora pronto ad accogliere Dio grazie a Don Mazzi.

E ora abbiamo deciso di parlarvi dell’ex re del Gossip e degli assistiti del Gossip Lele Mora, che come saprete sicuramente è finito in bancarotta per colpa della sua Lele Mora MG e adesso sta trascorrendo i suoi giorni di detenzione nella comunità di recupero di Don Mazzi e come potete vedere è veramente convito di avere cambiato vita. Beh vi diciamo la verità senza addentrarci troppo nei meriti o demeriti dell’articolo perchè essendoci di mezzo una condanna capirete che è sempre una questione spinosa , ma una cosa è certa, noi auguriamo a Lele Mora veramente di cambiare vita, perchè quella dissoluta che conduceva prima , non portava nè guadagni e nemmeno felicità, tutto il resto lo potrete cmq leggere in questa intervista che abbiamo tratto da VISTO per voi.

Lele Mora
Lele Mora
Lele Mora

Lettera d’Amore di Fabrizio Corona a Lele Mora

Vi portiamo adesso a conoscenza della lunga lettera che Fabrizio Corona ha scritto al suo Lele Leltito Mora, perche’ ci esprimiamo in questi termini? Beh perche’ secondo noi nonostante il Corona dica che fra i due non c’e’ mai stato nulla, a noi questa sembra una vera e propria lettera d’amore, l’unica cosa che non riusciamo a capire di tutta questa lunga come faccia la Rodriguez a stare con il Corona, sentite infatti un po’ qua cosa è riuscito a scrivere il Corona

Sono passati tanti anni da quel pomeriggio in cui mio padre tramite l’ex photoeditor di Chi, Alfredo Chiesa, mi prese appuntamento alle 4 del pomeriggio in viale Monza 9. Facevo il giornalista, scrivevo, ma soprattutto lavoravo presso la casa di produzione che mio padre aveva appena aperto. Producevamo un programma che si chiamava Olimpia su Telemontecarlo: fu la Rai ad acquisirla e, secondo le leggi bigotte e stupide dei rapporti di nepotismo e raccomandazioni vigenti in questa buffa azienda nazional-popolare, fui costretto a trovarmi un lavoro.

Fu subito gentile con me, forse si innamorò a prima vista. In quel momento lui era il Divino, il Re Assoluto. Gestiva i più grandi: Simona Ventura, la Estrada, la Casalegno, la Ferilli, De Sica… Io, assistente provetto, lo accompagnavo a tutte le riunioni: Lele faceva i palinsesti Rai e Mediaset e spostava i suoi artisti come pedine da un’azienda all’altra, da una rete all’altra, mettendoli sempre nei posti e nei programmi più di spicco. Aveva ville stratosferiche in Sardegna, i suoi pranzi e le sue cene erano minimo da 30 persone e pagava sempre lui. Il budget dei suoi regali natalizia ammontava a un milione di euro, accontentava sempre tutti. Ha tolto sempre a sé stesso per dare agli altri, compreso me. Lele viveva alla giornata, spendeva oggi pensando che domani avrebbe guadagnato ugualmente.

Che a ogni tipo di problema avrebbe sempre trovato una soluzione: non aveva limiti. Quando io ridendo gli chiedevo “E se poi diventiamo poveri?”, lui rispondeva: “Non succederà mai, amore mio”. Da allora ne sono successe di cose, sono cambiati i governi, i politici, le televisioni… Tante fregature, tante umiliazioni e soprattutto tante delusioni. La prima su tutte Simona Ventura e poi tante altre… compreso me.

Soprattutto me, perché al momento del bisogno lui c’era sempre stato, ma quando poi è stato lui a chiedermi aiuto, io non c’ero. Mi ha dato tutto, mi ha sempre messo al primo posto: ma il mio carcere e la nostra indagine hanno rappresentato un punto di rottura. Eravamo innocenti, ma forse eravamo diventati troppo potenti. E questo ci ha portato alla rovina: sono entrato che ero un bravo ragazzo e sono diventato cattivo. In due anni ne ho combinate di ogni. E quando ho toccato il fondo ho deciso di ripartire e il primo tassello è stato cancellare il passato: da un giorno all’altro non ho più frequentato né lui, né tutta la sua gente. Mi sono rimboccato le maniche e ho ricominciato. Dopo anni di silenzio ecco la sua chiamata, il mio silenzio. Sarò stato egoista ma ricominciare con lui sarebbe stato come riprendere in mano tutto. Poi a Natale sono stato a casa sua per fargli gli auguri perché durante le feste si sente il bisogno di stare vicino alle persone care. E lui mi è caro.

Ma non era più la stessa cosa: forse i troppi colpi, i troppi problemi, le troppe delusioni lo avevano ferito troppo. Ieri eravamo in riunione. Il mio direttore mi dice: “Aspetta aspetta: ordine di arresto per Lele”. Mi si gela il sangue: ho fatto qualche telefonata, niente da fare, lo stavano già portando in carcere. La stessa sera mi sono ritrovato al ristorante, con la sua famiglia, i suoi collaboratori, tutti distrutti.

La sua guardia mi ha raccontato una cosa che mi ha messo una tristezza unica: Lele non ha mai chiesto niente a nessuno, ma mentre lo portavano via ha scritto un sms a un amico, la sola persona a cui poteva rivolgersi: aiuto aiuto, aiuto… Oggi non riesco a smettere di pensare a lui, ma non voglio immaginarlo disperato in quella cella. Il Lele che conosco ha su il grembiule e un gran sorriso. E cucina per tutti i suoi compagni di cella, li intrattiene, gli da i consigli giusti per riuscire nella vita. Perché sono convinto che uno come lui è impossibile inventarlo. E soprattutto e impossibile distruggerlo…