Anna Valle con la Fondazione Mission Bambini un aiuto concreto a chi ha bisogno

Che cosa fa un’attrice come Anna Valle quando non è sul set? Oltre a occuparsi della sua famiglia, naturalmente, è molto attenta anche agli altri ed è molto attiva nel sociale. In questi giorni, per esempio, è impegnata in un’iniziativa che le sta particolarmente a cuore: si chiama Borse Rosa ed è promossa dalla Fondazione Mission Bambini: con poco più di un euro al giorno è possibile sostenere un anno di studi secondari femminili.

«Ci sono realtà drammatiche»

Anna Valle, cos’è Borse Rosa?

«È un progetto molto importante promosso dalla Fondazione Mission Bambini, una realtà che conosco bene visto che collaboro con loro da oltre dieci anni. Ho abbracciato con entusiasmo questa nuova iniziativa anche per motivi personali, perché una mia cara amica, che fa la volontaria per conto della Fondazione, da anni si occupa di una bambina che vive in Sudafrica, provvedendo non solo al suo sostentamento “materiale”, diciamo così, ma,anche alla sua formazione scolastica: oggi quella ragazzina frequenta la scuola media superiore ed è una studentessa modello. Ecco il senso di Borse Rosa, vere e proprie borse di studio dedicate alle bambine dei Paesi più poveri. In posti dove studiare è difficile per tutti, ma soprattutto per le femmine, ancora in molti luoghi costrette a matrimoni forzati e precoci o anche a gravidanze quando sono poco più che bambine. Anche questo è un modo terribile per impedire loro di andare a scuola e di evolversi. Parliamo di Paesi in cui le bambine, sin da piccolissime, devono occuparsi della gestione della casa, dei fratellini e delle sorelline e dove, poiché sono un peso, una bocca in più da sfamare, vengono date in moglie prestissimo, così da guadagnarsi la “dote».


I tuoi due figli sanno di questo tuo nuovo impegno solidale?

«Leonardo è ancora piccolo, mentre con Ginevra parlo spesso di questo genere di impegni. E lei ne è entusiasta. Negli anni ho collaborato anche con l’Unicef e Save The Children. Ovviamente mia figlia ha solo dieci anni e affronta l’argomento con quell’ingenuità e quella curiosità bella e positiva che è propria dei bambini, rivolgendomi tante domande. Ho cercato di spiegarle che quello che considera quasi un “obbligo”, lo studio, per molte bambine meno fortunate è invece un diritto negato».

«Dopo teatro e Tv ho voglia di cinema»

Ora una domanda sulla tua bella carriera: c’è qualcosa che ti manca?
«Mi manca molto il cinema, che ho messa da parte perché ultimamente sono stata impegnata con il teatro. Ho terminato da poco la tournée dello spettacolo Cognate – Cena in famiglia, una commedia francese di Eric Assous realizzata in collaborazione con Gli Incamminati di Milano e l’associazione Theama Teatro di Vicenza, che mi ha dato grandi soddisfazioni. Nel frattempo ho aperto una piccola casa di produzione con la quale abbiamo realizzato L’età imperfetta in cui ho recitato diretta da mio marito (Ulisse Lendaro, ndr): un film che ci ha dato tante soddisfazioni in Italia, ma che ha raccolto anche riconoscimenti in giro per i festival internazionali. Ultimamente abbiamo vinto un concorso che prevede la possibilità per i ragazzi delle scuole superiori di pensare a un seguito del nostro film sotto forma di cortometraggio. Devo dire che lavorare con gli adolescenti è davvero molto stimolante».

Anna Valle Mamma e moglie, impegnata con il lavoro e nel sociale… Come riesci a conciliare tutto?

«Cerco di fare le cose nel migliore dei modi, però non sempre ci riesco. Quando sono lontana da casa per impegni lavorativi, per esempio, cerco di colmare l’assenza fisica essendo presente in altri modi, sentendo spesso i miei figli, di modo che sappiano che con lo spirito sono lì. insieme a loro. Ovviamente la lontananza è una mancanza forte, che sento molto, ma siamo una famiglia serena, tanto spirito di adattamento».

Se dovessi ripensare al tuo percorso professionale, qual è l’episodio più curioso che ricordi?

«Mi viene in mente uno dei primi provini, quello per il ruolo di Paola, una delle protagoniste della serie Commesse. Sono arrivata in ritardo per il traffico e un po’ demoralizzata perché non avevo avuto molto tempo per approfondire il personaggio. Mi | sono presentata così come a qualsiasi altro provino non sapendo che quel ruolo, in realtà, mi avrebbe aperto molte porte. Quando qualche giorno dopo il regista mi ha richiamata per un incontro

Articolo tratto da Vero

Anna Valle fra lavoro, famiglia e UNICEF

Ventidue anni fa ha vinto il titolo di Miss Italia. Da allora Anna Valle ha fatto tanta strada e oggi è una delle attrici più amate e richieste del Belpaese. Tra i suoi lavori più apprezzati per la sua forza interpretativa ci sono diverse fiction, come Soraya, Atelier Fontana e Sorelle. Sposata con il produttore Ulisse Lendaro e mamma di Ginevra e Leonardo, Anna si racconta a Vero.

Ti abbiamo appena vista nel programma di Raiuno Prodigi nelle vesti di padrona di casa. Che bilancio fai di questa esperienza  Anna Valle ?

«Ottimo, ho accettato questo impegno per due ragioni. Sapevo che, al mio fianco, ci sarebbe stato Flavio Insinna, con la sua professionalità e la sua simpatia. Poi grazie a questo programma mi piaceva l’idea di poter aiutare l’Unicef e tutte le importantissime missioni che porta avanti nel mondo».

Hai intenzione di abbandonare la recitazione per la conduzione?

«No, il mio futuro sarà sicuramente sul set. Ma se in futuro dovessero propormi un altro progetto,  adatto al mio percorso, lo valuterei con grande atten:zione».

Spieghi mai ai tuoi figli quanto sono fortunati  Anna Valle ?

«Non è semplice spiegare ai nostri bambini quanto siano privilegiati, rispetto a tanti altri che vivono in condizioni disperate. Leonardo, il mio secondo figlio, ha soltanto quattro anni ed è ancora piccolo per poter riflettere su queste problematiche. Mentre cerco già di coinvolgere in alcune iniziative di volontariato la mia primogenita, Ginevra, che ha 9 anni».

In che modo?

«Sono la testimonial di due associazioni che si occupano della tutela dei bambini e, non appena posso, porto Ginevra con me: è giusto che conosca determinati fatti e che capisca quanto sia importante aiutare i meno fortunati».
«Spesso sono lontana da casa»

Solidarietà a parte, con i tuoi bambini che tipo di mamma sei  Anna Valle ?

«Cerco di essere una mamma il più possibile presente, anche perché, spesso, sono lontana da casa a causa degli impegni di lavoro. Quello che più mi preme insegnare loro è che la felicità non deve mai essere legata agli oggetti, ma ai buoni sentimenti. Bisogna cercare le più grandi gioie in tutti quei momenti che riusciamo a condividere con i nostri cari. Non ho mai voluto viziare i miei figli a suon di regali, ma mi impegno per trascorrere con loro più tempo possibile».

Hai mai pensato di adottare un bambino?

 

 

«Sì, ci abbiamo pensato, anche se finora non lo abbiamo ancora fatto».

 

Come mai?

«Quella di adottare un piccolo è una decisione che non andrebbe presa con leggerezza. Sono mamma di due figli e so cosa vuol dire crescere e gestire un bambino, specialmente quando si fa un lavoro come il mio che inevitabilmente ti porta a stare spesso lontano dalla famiglia. Però, visto che tutto quello che riguarda i bambini è sempre stato un tema a me tanto caro, cerco di impegnarmi il più possibile con iniziative benefiche a loro rivolte».

Anche il 2017 sta volgendo al termine. Qual è il tuo bilancio?

«E stato un anno positivo, dal momento che ho raccolto diverse soddisfazioni».

Un desiderio per il prossimo anno?

 

«È legato all’Unicéf, poiché questa mia recente esperienza professionale e umana mi ha colpito tantissimo, nel profondo. Spero che quando nel 2018 chiederemo alla guardia costiera quanti sono i bambini arrivati in Italia senza i loro genitori, il numero possa essere molto meno alto rispetto a quello attuale. Allo stesso modo, mi auguro che ognuno di questi piccoli, una volta arrivato in Italia, possa essere messo nelle condizioni di costruire qualcosa di concreto per il futuro».
Quali sono i tuoi progetti futuri?

«Il pubblico televisivo mi rivedrà prossimamente su Raiuno nella fiction Questo nostro amore ’80. In più, a febbraio, sempre per la televisione di Stato, dovrebbe partire un nuovo progetto, di cui però non posso ancora anticipare nulla. Televisione a parte, sto scegliendo un testo da portare in tournée a teatro nel 2018 e nel 2019. Probabilmente l’ho trovato, ma visto che non ho ancora firmato… Incrocio le dita. Sono molto felice di tornare a calcare le tavole del palcoscenico, visto che finora ho fatto troppo poco teatro, nonostante mi piaccia tantissimo».

Quando ripensi ai tuoi esordi,  Anna Valle  oggi ritieni di essere esattamente dove avresti voluto arrivare?

«Non so se, quando ho vinto Miss Italia, nel 1995, desideravo il percorso che poi ho costruito. Ma nei mesi dopo essere stata eletta, ho capito che mi sarebbe piaciuto diventare attrice. E oggi eccomi qui, faccio proprio questo mestiere!».

Se ripensi al tuo passato hai dei rimpianti?

«Magari avrei potuto partecipare a delle produzioni a cui non ho preso parte. Chissà, forse avrò l’opportunità di farle in futuro.

 

Quali sono le tue attrici di riferimento?

«Ho sempre nutrito una fortissima ammirazione nei confronti di Vima Lisi, mentre come modello internazionale ho Cate Blanchett».

Non hai mai pensato di costruirti una carriera all’estero?

«Perché no? Sono prontissima! Continuo a prepararmi, conosco già l’inglese e se capiterà la giusta occasione… ben venga!».

 

 

Intervista ad Anna Valle tratta da Vero