Attentato terroristico a San Pietroburgo le vittime salgono a 10. Putin dice

Interrompiamo adesso per il momento il nostro consueto spazio per parlarvi di San Pietroburgo nella metro . E ormai è evidente che si tratti di un attacco terroristico.

Ovviamente il presidente russo è accorso fin dalle prime ore in loco per impartire una svolta decisiva agli aiuti. Per il momento si sa che la doppia esplosione ha interesssato la metropolitana di San Pietroburgo Mentre Vladimir Putin ha saputo la notizia direttamente dal Cremlino. Secondo le prime ricostruzioni si parla di due esplosioni in punti differenti della metropolitana a pochi minuti l’una dall’altra.
La prima misura di sicurezza intrapresa è stata quella di evacuare immediatamente la metropolitana di San Pietroburgo. Una delle piè belle al mondo.

Vladimir Putin ha commentato l’attentato terroristico di San Pietroburgo come

 

Attentato Terroristico a San Pietro Burgo
Voglio esprimere il mio più sincero rammarico ai parenti delle vittime. Ho già parlato con i capi dei servizi. Con il direttore del FSB. I corpi di polizia e servizi speciali sono al lavoro, faranno di tutto al fine di individuare le cause dell’incidente, per dare una valutazione completa di quello che è successo
Al momento il bilancio definitivo e purtroppo che peggiorerà nelle prossime ore parla di 10 persone uccise e oltre 30 feriti dalle schegge dovute all’esplosione.

Sul posto sono già presenti le forze ufficiali. Verso le 19 si aspetta un altro comunica del Cremelino.

Gli 80 anni di Papa Francesco Bergoglio e il nuovo messaggio per l’umanità

Doppia festa per il Santo Padre: papa Francesco celebra l’ottantesimo compleanno e la ricorrenza precede di poco i tre anni del suo pontificato, che ha determinato una vera rivoluzione nel mondo ecclesiastico. E non solo. Anche chi non è di religione cattolica è rimasto colpito dal suo stile semplice, espressione di una generosa apertura verso il prossimo. Le sue parole arrivano dritte al cuore. «Sono in forma e dormo come un legno», dice il Pontefice commentando i suoi ottantanni, portati con serenità, affidandosi alla provvidenza e senza risparmiarsi nella sua missione apostolica. A dimostrarlo c’è lo slancio con cui si prodiga, a parole e a fatti, per far capire ai fedeli che lui c’è, comunque e sempre, come un padre, un fratello, un amico fidato.

La rivoluzione di Francesco è cominciata dal giorno della sua elezione, il 13 marzo 2013, quando, affacciandosi alla finestra su piazza San Pietro, senza alcuna formalità, ha detto: «Fratelli e sorelle, buonasera». Da allora ha conquistato tutti, con una serie di gesti fortemente simbolici. Ha sostituito il crocifisso d’oro, che i Papi portano al collo, con un’austera croce d’argento; ha continuato a usare le scarpe scure con cui è arrivato dall’Argentina, la sua patria, snobbando quelle rosse – griffate Prada – indossate da Benedetto XVI; è andato ad abitare presso l’Istituto religioso di Santa Marta, rifiutando l’appartamento in Vaticano, e in più viaggia a bordo di un’utilitaria.

«La Chiesa deve essere povera per aiutare i poveri»,

ha dichiarato il Papa, in un modo che non ammette replica. Come fu irremovibile, nel 2016, con la decisione, criticata da molti prelati, di incontrare Bartolomeo, patriarca di Costantinopoli e cinquanta gruppi religiosi provenienti dalle più svariate parti della terra.

«Francesco corre seri pericoli perché vuole l’unificazione di tutte le religioni, come Gesù, che per questo fu crocifisso»,

aveva dichiarato a Nuovo padre Amorth, il decano degli esorcisti scomparso di recente, a sottolineare il fatto che Francesco nel suo piano di rinnovamento, ripercorre il cammino di Cristo, considerato il più grande rivoluzionario della storia.

Sono in molti a credere nel cambiamento avviato dal Papa Francesco Bergoglio

 

«Francesco è un innovatore nel suo ritorno al puro spirito evangelico»,

 

spiega don Santino Spartà, autore di diversi libri sul Papa, tra i quali 365 giorni con te, una sorta di enciclopedia sul suo linguaggio.

 

«Il Santo Padre non esita a bacchettare i preti affaristi, in pratica imprenditori con la tonaca, convinti che il denaro debba essere impiegato a governare piuttosto che a servire. E non ha risparmiato nemmeno quelle suore che non si comportano come “madri e sorelle”, raccomandando ad ambedue le categorie di essere più umili. Basta riflettere sulle sue parole»,

sottolinea il religioso. Bergoglio è molto chiaro:

«A me fa male quando vedo un prete o una suora a bordo di una vettura di ultimo modello. L’automobile è necessaria per motivi di lavoro, ma prendetene una modesta»,

 

ammonisce il Papa.

«È convinto che il prete debba essere  per usare una sua espressione – un pastore che si porta addosso l’odore delle pecore»,

 

spiega don Spanà.

«Un modello scomodo per molti prelati, abituati a starsene in sacrestia o nelle loro belle dimore. Come è stata politica-mente scomoda la scelta di Francesco di recarsi a Lampedusa nel luglio del 2013, in occasione di un disastroso naufragio dei migranti: “Vergogna” a quanti non avevano saputo evitare la tragedia»,

ha tuonato.

Don Santino sottolinea anche come Francesco, nella sua schiettezza, si sia inevitabilmente creato molti nemici.

«I primi sono nella Chiesa e alludo a quei preti, vescovi e cardinali che perseguono interessi personali e temono che la nuova svolta voluta dal Papa possa privarli dei vantaggi di cui godono»,

 

spiega il religioso.

«Ci sono, poi, i nemici ideologici che criticano Francesco per la sua presunta permissività, giudicata controproducente rispetto all’osservanza delle regole della Chiesa. Per esempio, la sua famosa frase “Chi sono io per giudicare un gay?”, ha fatto gridare allo scandalo, intesa, da alcuni, come un’apertura alle unioni civili tra omosessuali. Ebbene non è così»,

precisa il sacerdote.

«In realtà il Papa continua a condannare il peccato, ma perdona il peccatore. Come Gesù perdonò Maria Maddalena, l’adultera che salvò dalla lapidazione e persino il ladrone crocifisso accanto a lui. Un discorso che vale anche per la possibile assoluzione da parte del confessore, proposta di recente dal Papa, della donna che abortisce, se è veramente pentita. Così come del medico che pratica l’intervento. Una presa di posizione che io non considero un eccesso di indulgenza, ma piuttosto, un segno di umana pietà verso chi ha peccato, magari per debolezza oppure per disperazione».

Le parole di don Spartà riflettono un’altra novità introdotta da Francesco: la sua rivalutazione della donna, incontrasto con la misoginia spesso manifestata da una parte del clero.

«Le doti di delicatezza, tenerezza e sensibilità di cui è ricco l’animo femminile rappresentano non solo una genuina forza per la vita delle famiglie, ma anche l’irradiazione di un clima di serenità e di armonia»,

 

sostiene Francesco. E alla domanda se questa presa di posizione del Santo Padre possa considerarsi un’apertura al sacerdozio femminile, don Santino risponde con cautela:

«È prematuro parlarne; ma certo l’attestato di stima e di apprezzamento per la donna da parte del Papa sottolinea l’importanza della presenza femminile in qualsiasi ambito»,

 

conclude.

 

 

Tratto da Nuovo

Luigi Maria Favoloso e Nina Moric nuove accuse a Fabrizio Corona

Sta insieme alla splendida showgirl croata Nina Moric da due anni e mezzo, ma forse, mai come ora, il fidanzato Luigi Mario Favoloso, imprenditore e modello orginario di Torre del Greco, ha avuto così tanti riflettori mediatici puntati addosso. Il motivo è presto svelato: all’indomani dell’arresto di Fabrizio Corona, ex marito di Nina da cui ha avuto il figlio Carlos Maria, oggi quattordicenne, a intervenire in Tv per conto della sua compagna, rilasciando le prime dichiarazioni sulla vicenda alquanto spinosa e scottante è stato proprio quello che molti, da principio, consideravano il giovane e aitante toy boy “di passaggio” della Moric. E con cui, invece, la storia sembra essersi fatta sempre più importante, tanto che molti parlano già da un po’ di fiori d’arancio. Dopo la partecipazione di entrambi a Domenica Live su Canale 5, in collegamento con il salotto di Barbara d’Urso, Vero ha raggiunto i due fidanzati mentre erano in viaggio, diretti in Puglia per fare un’ospitata in un reality locale, La Fazenda (format distribuito su piattaforme digitali), come ci ha spiegato Luigi Mario Favoloso Favoloso. Nina ha preferito non tornare nuovamente su
certi argomenti, lasciando che fosse il fidanzato a rispondere direttamente ad alcune nostre domande e osservazioni.

«Fa di lutto per proteggere il figlio»

Luigi Mario Favoloso non sono pochi quelli che vi hanno criticato per essere andati in televisione a parlare dell’arresto di Fabrizio Corona.

«Capisco che per alcuni possa essere discutibile, ma abbiamo le nostre buone ragioni. All’inizio sono andato da solo a Pomeriggio Cinque, dopo aver contattato la redazione della d’Urso: stavano uscendo delle cavoiate sui giornali e in Tv e sentivo il bisogno di replicare a nome di Nina, che in quel momento aveva preferito stare in silenzio per proteggere il figlio Carlos. Tutto quello che lei fa o non fa è sempre rivolto al bene del ragazzino. Ed è per lo stesso motivo che, alla fine,siamo tornati insieme davanti alle telecamere. Nostro scopo era ed è, sempre e solo, fare chiarezza».

Uno dei primi aspetti che sono emersi dalle vostre dichiarazioni e che hanno stupito è che il lavoro degli inquirenti sarebbe partito da una segnalazione di Nina, fatta quest’estate Luigi Mario Favoloso.

Luigi Maria Favoloso e Nina Moric

«È cosi. È successo quando sotto casa di Fabrizio è esplosa una bomba carta, a metà agosto. La preoccupazione di Nina, ancora una volta, era legata ai figlio, temendo che potesse accadere qualche altro episodio di quel genere mentre Carlos si recava in visita dal padre. Per questo ha voluto parlare con le Forze dell’Ordine e coi servizi sociali, per chiedere maggiore attenzione e protezione. Da lì ci sono stati dei provvedimenti – sono iniziate le indagini, sono partite le intercettazioni… – da cui sono saltati fuori altri elementi. Per esempio, dopo poco c’è stata la “famosa” telefonata in cui la collaboratrice di Corona, Francesca Persi, parlava con Fabrizio di un furto avvenuto nella sua abitazione, che però, stranamente, non era stato denunciato. Come mai? Da lì alla perquisizione e al ritrovamento dei soldi in nero nel famoso controsoffitto, il passo è stato breve».

Luigi Mario Favoloso a proposito, quella casa è di Nina Moric? In base a quanto da lei spiegato, in realtà ce ne sarebbero ben due, un tempo appartenute a lei e in seguito intestate alla Persi.

«Sì. L’aveva comprata quando ancora erano sposati lei e Fabrizio. Poi, con qualche “magheggio”, è finita in mano ad altri…».

Ulteriore punto che hai evidenziato più volte è legato alla provenienza del “te-soretto in nero” di Corona. Lui ha dichiarato che si tratta dei guadagni delle sue serate nei locali, ma secondo te
i conti non tornerebbero…

«Certo che no. Nemmeno facendo 400 serate in un anno cosa peraltro impossibile per 3.500 euro ciascuna, si arriverebbe a quella cifra. Lo ha accennato anche Nina dalla d’Urso: in parte, in quella somma complessiva, ci sono pure soldi suoi. E – ribadisco quanto espresso in trasmissione – non tutto è frutto del lavoro di Fabrizio, almeno non di quello degli ultimi dieci mesi. Ora non posso aggiungere altro, ma sappiate che presto ne vedremo delle belle…».

Luigi Mario Favoloso come sta la tua fidanzata Nina Moric in questi giorni ?

«E molto serena».

Tempo fa, parlando di sé, la Moric ha spiegato di «avere due anime, una più solare e sexy, l’altra più fragile e vulnerabile». E ha aggiunto: «Ne vado fiera. È per questo che non sono mai scesa a compromessi».

«Infatti è proprio così. È una donna molto sensibile, ma è anche determinata verso i suoi obiettivi. Per questo,
anche nell’ultima situazione si é mostrata tranquilla. Credo che abbia fatto una bella figura: sui social di solito è criticata, invece, l’altro giorno, ha ricevuto tanti attestati di stima e di affetto».

Carlos sta soffrendo?

«All’inizio, ovviamente, c’è rimasto male, ma, con l’aiuto della mamma ha recuperato tutta la sua serenità. E davvero un ragazzino sveglio, intelligente, maturo. Abbiamo un buon rapporto».

Secondo alcuni, tu e Nina dovevate sposarvi a novembre, proprio dalle tue parti, in un castello a Torre del Greco.

«Ci hanno visto lì di passaggio. per una visita, e hanno pensato che stessimo organizzando le nostre nozze. Ne abbiamo parlato, ma non ci sono né una data, né una location. Smentire una cosa simile, però, sarebbe sembrato quasi sminuire il sentimento che ci lega. A me l’idea piacerebbe, ma di certo non si concretizzerà nell’imminente».

Intervista a Luigi Mario Favoloso e Nina Moric tratta da Vero.

Silvia Provvedi difende Fabrizio Corona :”Ci sarò nel bene e nel male”

E adesso vi parliamo di Fabrizio Corona che come sapete sicuramente è stato nuovamente arrestato. L’ex re dei paparazzi è sospettato di avere nascosto in collaborazione con una sua agente una cifra ingente in un controsoffitto di un palazzo di Milano. Anzi per dirla tutta i suoi ex Amici….sospettano che non sia l’unica somma che Fabrizio Corona avrebbe nascosto al fisco. E su questo crediamo che la magistratura stia proprio indagando. Quello è certo che dopo questo secondo arresto Fabrizio Corona ha ricevuto accuse non simpatiche da Nina Moric e . Ma c’è invece anche chi l’ha sostenuto. Infatti nonostante l’arrabbiatura Fabrizio Corona ha ricevuto parole di affetto da Don Mazzi e Silvia Provvedi. Oltre che dalla madre ovviamente. Silvia Provvedi ossia una delle due gemelle che ha vinto l’Isola dei Famosi. Da qualche tempo Silvia e Fabrizio si stanno frequentando e lei non ha mai negato il forte sentimento che prova per lui.

Ha infatti dichiarato Silvia Provvedi su Fabrizio Corona

Fabrizio Corona con la fidanzata Silvia Provvedi

“Quello di Fabrizio è un reato fiscale. Confiscategli quello che si deve confiscare, io non sono qui a dire che è giusto quello che ha fatto. Io pago le tasse. “

E sul fatto che si sia parlato di Mafia per questa cosa ha tenuto a precisare che

” io con un mafioso non ci sto, con uno che ricicla il denaro sporco non ci sto e non verrei qui a difenderlo”

ma anche sul suo futuro sembra avere le idee chiare infatti dice

Bisogna tirarlo fuori dalla galera e aiutarlo in una struttura riabilitativa. Va aiutato e seguito.

E aggiunge sempre l’ex naufraga

Da una parte la pena dei due anni in carcere è stata troppo dura, ma dall’altra, paradossalmente, quando è uscito gli sono stati concessi troppi privilegi che lui non ha gestito.

Intanto è stata respinta la prima richiesta di scarcerazione. La prossima udienza se non erro dovrebbe tenersi i primi di novembre.

Don Mazzi arrabbiato con Fabrizio Corona

Sono tornato mercoledì notte da un viaggio, un pellegrinaggio con Famiglia Cristiana a Santiago de Compostela. Dell’arresto ho saputo in nave». Don Mazzi è arrabiato. Ha ospitato per qualche mese Fabrizio Corona nella sua comunità Exodus, credeva fortemente in un percorso di riabilitazione per l’ex re dei paparazzi. Ora spera che a lui il destino riserva un periodo di oblio mediatico. Nella sua voce c’è una buona dose di disappunto: «Se me lo ero preso a cuore? Certo che sì, sto male quando leggo i soliti titoloni su come vanno a finire queste vicende», dice a proposito di Fabrizio, di nuovo in manette con l’accusa di intestazione fittizia di beni, dopo che era stato dietro le sbarre per quasi due anni e mezzo per estorsione aggravata (il famoso caso Trezeguet).

«Un serio percorso di riabilitazione»

Don Mazzi C’è ancora speranza per Corona?

Don Mazzi e Fabrizio Corona

«C’è se smettiamo di parlarne. Più lo facciamo e più aumenta la sua idolatria… per se stesso. 1 casi come il suo, non smetterò mai di ripeterlo, non si risolvono con la galera, ma con seri percorsi di riabilitazione. Io avevo chiesto di tenerlo in comunità per poter smontare piano piano l’idolo che aveva fatto di se stesso, ma ci voleva del tempo. Avvocati e magistrati hanno fatto sì che lui tornasse sul territorio, con l’affidamento ai servizi sociali. Avrebbe dovuto continuare quel percorso rieducativo qui da noi…».

Quanto tempo è rimasto nella sua comunità?

«Poco tempo, circa quattro mesi».

Don Mazzi come si comportava?

«Normalmente, meglio di tanti altri. Faccia conto che io vedo casi ben peggiori, gente che ha ammazzato qualcuno. Mica come lui, non ha ucciso nessuno, è solo uno ‘•stronzo”, passatemi il termine. Seguiva le regole con nessuna difficoltà. Io e don Antonio Loi (cappellano della casa di detenzione di Opera, ndr) pensavamo di averlo convinto a fare un serio lavoro di rieducazione. Poi è riuscito a tornare sul territorio e ora vediamo come è finita. Alla fine c’entra poco la questione dei soldi che gli hanno trovato (1,7 milioni di euro nascosti nel controsoffitto. ndr), la mia idea per persone come lui è che abbiamo bisogno di progettare percorsi alternativi al carcere. Io vorrei abolire il carcere minorile, servono strutture rieducative perché dalle carceri i ragazzi escono spesso ancora peggio di prima. Tipi come questi hanno bisogno di una magistratura più intelligente e di una società che capisca che si può sbagliare e recuperare con un iter diverso».

Lei viene spesso criticato di “chiamare a sé” i casi più mediatici per attirare attenzione e soldi…

«Figuriamoci.- Senti, sono abituato alle critiche, va bene? Me ne hanno dette di tutti i colori quando ho tirato fuori terroristi o gente come Erica. Io non ho mai voluto una lira, sia chiaro, ho fatto tutto gratuitamente».

Don Mazzi pensa che andrà a trovarlo in carcere?

«Non so ancora se lo andrò a trovare, io per ora del Corona di oggi non voglio parlare. Smettiamo di parlarne, come ho detto, altrimenti faremo sempre il suo gioco».

Lei si sente in colpa per come è andata?

«Tutti sbagliamo, quando succedono queste cose ognu no si batte il petto, ma com in tutti i casi c’è chi sbagli di menò e chi sbaglia di pii Adesso insieme cerchiamo di riflettere, torniamo al silenzio. Per lui sarebbe necessario l’oblio mediatico, se non si fa questo… addio».

Un po’, però, le sta a cuore il suo caso, no?

«Io me lo sono preso a cuore, certo, ma a un certo punto altri hanno deciso diversamente. Lo sai meglio di me come
funzionano queste cose…».

No, non lo so, a cosa si riferisce?

«Quando arrivano certi avvocati che pesano tonnellate, riescono a portarsi a casa il risultato sfruttando le virgole della legge. Io torno a dire di smettere di parlarne».

Intervista a Don Mazzi che parla di Fabrizio Corona tratto da Vero.

Approfondisci sul carcere di Opera su Wikipedia

Niente grazie per Fabrizio Corona si farà 15 anni di reclusione

E adesso un articolo dedicato al l’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona che è attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Opera per una pena detentiva ad anni tredici e leggiamo direttamente dalla rivista vip.
Fabrizio e Federico Corona

Non c’è niente da fare quando Fabrizio Corona parla, scrive, si muove, pontifica lo fa sempre in maniera clamorosa. Il quarantenne ex re dei paparazzi non è mai stato un uomo banale quando era libero, non lo è neppure ora che si trova recluso nel carcere di massima sicurezza di Opera per dovere scontare una pena ad anni quindici di reclusione per estorsione. Visto che, dalla galera, non può mostrarsi, che fa per fare in modo che il mondo non si dimentichi di lui? Scrive. Scrive lettere aperte che poi le trasmissioni televisive e i giornali riprendono; lettere nelle quali denuncia la difficoltà della situazione e le presunte ingiustizie delle quali è vittima, perpetrate ai suoi danni dal sistema giudiziario italiano; lettere nelle quali chiama in causa i suoi affetti più cari ricordando loro quanto li ama e quanto stia pagando per colpe non sue. Insomma, più o meno quello che la messa degli altri sessantacinquemila carcerati in Italia potrebbero scrivere mentre, forse più saggiamente, preferisce tacere. L’ultima missiva è quella scritta all’inizio di agosto, che la madre di Fabrizio corona ossia Gabriella, ha letto in televisione durante la trasmissione in onda

“sono quasi due settimane che non esco più dalla cella, che non dormo più, che non vado più all’aria, che non partecipo più a nessuna attività, che non parlo più con nessuno a malapena maggio, con lo sguardo fisso e perso nel vuoto. Mi muovo dannatamente all’interno delle piccole sporco spazio ristretto con la sentenza in mano. Continuo a rileggerla e imprecò. Sbatto la testa contro il muro tiri pugni alla finestra”

“ora dopo tutto questo sono disposto a morire per avere riconosciuto la mia giustizia, perché sia raccontata la verità dei fatti. Ieri è toccata a me ma domani potrebbe toccare a voci ho fatto da incensurato centosette giorni di carcere preventivo in regime di massima sicurezza in cella con quel Peppe Iannicelli boss dell’ndrangheta. Questa carcerazione mi ha rovinato la vita. Mi sono perso e sono diventato bello che voi avete creato, la vita è una sola e non si può marcire dentro una cella solo perché se è antipatico o ai pestato i piedi a qualcuno di troppo potente. Non mi possono anche evitare di rieducarmi, non è giusto. Dico basta, io ora voglio giustizia e sono pronta a sacrificare tutto. Anche la mia vita”

un finale nel quale lancia un messaggio sibillino, quasi facendo riferimento al suicidio. Apriti cielo. Persino il giornalista più forcaiolo d’Italia ossia Marco travaglio, presente in trasmissione si è detto favorevole a una grazia per Fabrizio Corona, con un’impennata di garantismo mai sentita dalla sua bocca. Ma perché grazia? Che cosa ha di diverso rispetto alle decine di migliaia di suoi colleghi in carcere? Se anche fosse vittima di un errore giudiziario, ormai la cassazione si è pronunciata, indietro non si torna. Forse la paura più grande per Fabrizio Corona non è marcire dentro una cella, ma essere dimenticato, come accennato sopra. Lui tiri il quale l’attenzione la ribalta i riflettori sono come l’aria non può cadere nell’oblio, deve ricordare a tutti che esiste anche con lettere rumorose. Forse un domani con gesti clamorosi, anche se non lo speriamo davvero. Resta inteso però che chi minaccia di suicidio apertis verbi lo fa perché, in realtà, di ammazzarsi non ha alcuna intenzione ma vuole ricordare agli altri che esiste. Perché per gente come lui la vera morte è essere dimenticati

Marco Travaglio chiede la grazia per Fabrizio Corona

E adesso vi offriamo questa bella intervista dedicata a Marco Travaglio che parla dell’essere dei paparazzi Fabrizio Corona e leggiamo direttamente da visto. Graffiante, ironico, sempre controcorrente, anche e soprattutto adesso che sembra aver fatto della Grazia Fabrizio corona il suo nuovo motivo principale. È Marco Travaglio ed è bastato un editoriale pubblicato giorni fa su il fatto quotidiano, il giornale di cui è condirettore insieme ad Antonio padella, in cui auspicava la concessione della grazia, anche parziale, per mitigare la pena che Fabrizio corona sta scontando per scatenare un putiferio di critiche e di consensi. Lo spunto da cui parte Marco Travaglio è manco a dirlo l’esito del giudizio di appello del processo Ruvby Rubacuori a carico di Silvio Berlusconi

 

Giornalista Marco Travaglio

“ora che le telefonate di un premio alla questura di Milano per far rilasciare una minorenne fermata per furto non sono più reato, che ci fa Fabrizio corona al carcere di massima sicurezza di Opera?”

Se Berlusconi è innocente nel processo Ruby, insomma ecco che per Travaglio la distinzione di Fabrizio corona sembra immotivata severa e poco rieducativa. Da qui l’appello del giornalista e scrittore, solitamente fiducioso nei verdetti della magistratura, al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, affinché consideri la possibilità di ridurre la pena di Fabrizio corona. D’altra parte, se è vero l’ex marito di Nina Moric ed ex compagno di Belen Rodriguez di illegalità ne ha commessi parecchi dalla bancarotta fraudolenta al possesso di banconote false, dalla corruzione di un agente di polizia penitenziaria all’estorsione ai danni di un calciatore ossia Trezeguet. , Il tredici anni e otto mesi di reclusione ora scesi a nove con la cosiddetta continuazione, che risultano dal cumulo di fine, ha molti sono sempre sembrati un po’ troppi.

“Marco Travaglio per una volta lei sembra chiedere che il verdetto dei giudici venga mitigato come mai?

“In realtà la concessione della grazia non mette in discussione la sentenza emessa dalla magistratura. E corona abbia commesso dei reati è stato accertato nelle sedi opportune. Il mio appello e finché il capo dello Stato usi la grazia per rendere questa pena rieducativa, come prevede la nostra costituzione “

in che senso Marco Travaglio

“i reati commessi da Fabrizio Corona sono reati a tutti gli effetti e le pene che sta scontando sono quelle previste dalla legge. Tuttavia il risultato della somma, del cumulo, di queste condanne pone un problema umano: quasi quattordici anni di carcere non riscontro neppure gli assassini, possibile che gli faccia Fabrizio corona? La grazia è prevista dal nostro sistema proprio per queste situazioni. Con la richiesta della grazia in realtà si accetta completamente il verdetto dei giudici. Tuttavia, si chiede che per ragioni di umanità la pena venga ridotta. A differenza di altri provvedimenti di grazia concessi da Napolitano, questo mi sembra il caso più in linea con le previsioni della costituzione e con il verdetto della corte costituzionale”

in molti da Fiorello ha Antonella Clerici hanno concordato sull’opportunità di concedere la grazia a Fabrizio Corona. C’è chi sostiene che i reati commessi da corona erano più simili a delle sbruffonate

“ricordo l’apparizione televisiva con Vittorio Sgarbi in cui ci accaniamo a dibattere se quelli di corona fossero o non fossero reati. Lui sosteneva che non lo fossero io ero di avviso diverso certo corrompere una guardia per farsi un’ selfie anche se è un reato non è efferato. Corona mi sembra uno che ha nuociuto più che altro a se stesso”

in tanti hanno sostenuto che l’estorsione a David Trezeguet sia in realtà una normale prassi di certi giornali, che ne pensa?

Il dato di fatto di quel caso era che Corona aveva fatto delle foto compromettenti per la vita familiare del calciatore e che chiese dei soldi, 25 mila euro per non venderle ai giornali. Estorsione a parte, bisogna anche riflettere sul fatto che per Trieste che quei soldi non erano davvero una cifra impressionante”

Intervista da Visto a Marco Travaglio che chiede la grazia per Fabrizio Corona

Marco Pantani sapremo mai la verità sul pirata?

E adesso in questa calda estate ci occupiamo un po’ di Marco Pantani il pirata di Cesenatico Rimini e leggiamo direttamente dalla rivista Nuovo.

La verità su Marco Pantani

 

Non può sbagliare il cuore di una mamma e quello d Tonina Pantani ha sempre gridato la sua verità: il figlio Marco non si è suicidato ma è stato ucciso per dieci lunghi anni si è abbattuta senza arrendersi ora, finalmente ha ottenuto che il caso sia riaperto dalla magistratura Marco Pantani, vincitore del giro di Francia delmillenovecentonovantotto stroncato da un’overdose di cocaina: concluse la sua breve esistenza funestata dalla tossicodipendenza nel residence Le Rose di Rimini il 14 febbraio del duemilaquattro. Il pirata com’era chiamato per il look caratterizzato dalla banda Anna e orecchino, attraversava un periodo di crisi profonda. Col pensiero gli era sempre vicina la mamma, fiduciosa in un possibile recupero del figlio; ma il suo amore non poteva bastare per salvarlo

“quando chiedevo giustizia per Marco mi davano della pazza, ma io ho tenuto duro “

ha dichiarato Tonina Pantani

” Credo che sarà dimostrato tutto ciò cui sono sempre stata convinta mio figlio è stato ucciso perché sapeva troppo non sono sicura che i colpevoli siano gli spacciatori avrebbero avuto tutto l’interesse per il loro cliente continuasse a scoraggiar”

l’esposto della famiglia di Marco Pantani contiene una nuova perizia medica che rivela che Marco è stato picchiato prima di morire. Ha quindi preso corpo l’ipotesi che sia stato aggredito e poi costretto a ingerire una dose letale di cocaina sciolta in acqua. Sulla base di questi elementi, il procuratore di Rimini, Paolo Giovagnoli, ha formulato la tesi di omicidio volantrio contro ignoti,rinviando gli atti del pubblico ministero Elisa Milocco: la pm si era un’indagine complessa, anche perché il residence, scena del crimine, è stato demolito. D’altra parte i dubbi sulla fine del vista sono emersi sul la trasmissione Chi l’ha visto? Basandosi sul libro degli ultimi giorni Marco Pantani di Philippe Brunel giornalista amico del pirata aveva già rivelato le minacce di morte di cui Marco aveva confessato di essere stato vittima. E aveva evidenziato il disordine della stanza con cui era stato ritrovato il corpo. È infatti improbabile che un uomo prima di suicidarsi, mette a soqquadro la sua camera. Per non parlare della telefonata che Marco Pantani aveva fatto alla portineria per lamentarsi di alcune persone che lo avevano infastidito. Un’ipotesi possibili perché il residence aveva due entrate, una delle quali in, da cui avrebbe potuto raggiungere la stanza del pirata

 

Intervista al campione di ciclismo Marco Pantani tratta da Nuovo.

Arturo Vidal al Manchester. Antonio Conte lascia la Juventus.

Antonio Conte ha lasciato ieri la conduzione tecnica della Juventus per dissidi con il ds Marotta e la proprietà della squadra rappesentata da Giovanni Agnelli. Antonio Conte aveva chiesto da tre stagioni alla proprietà acquisti per fare diventare la Juventus un top team, ma purtroppo questi non sono venuti .

 

Antonio Conte

 

In più ci si è messo il fatto che la Juventus questo anno si è fatta perdere il centrocampista del barcellona Sanchez che è passato per circa 40 milioni di euro all’Arsenal e proprio in queste ore la Juventus sta trattando il passaggio del forte centrocampista cileno Arturo Vidal al Manchester UTD per una cifra che che si aggira sui 60 miliani di euro. E l’una e l’altra cosa ha fatto propendere la bilancia dell’allenatore sul settore dell’abbandono per i motivi suddetti. Il presidente della Juventus ha parlato dell’abbandono di un grande condottiero mentre il capitano della Juventus di un abbandono a ciel sereno, per probabili mancanze di motivazioni. Il prossimo allenatore della Juventus dovrebbe essere Roberto Mancini attualmente in cerca di occupazione, come Allegri ma mal visto dal centrocampista Andrea Pirlo.

Francesco Negri e Veronica Visconti si sono sposati

Orbetello gli occhi di Francesco Negri sono commossi mentre guarda la sua Veronica, bellissima in un abito bianco e col velolungo, entrare in chiesa accompagnata dal papà sono gli occhi di un uomo che sta per dire sì alla donna che ama ma sono anche gli occhi di un uomo che un anno fa ha visto la morte in faccia e non può dimenticarlo. Francesco infatti è il carabiniere scelto che il 28 aprile del duemilatredici davanti a Palazzo Chigi si è trovato davanti Luigi Preiti che armato di pistola, lo ha ferito con due proiettili alla gamba destra. Pochi istanti prima aveva colpito alla nuca il brigadiere Giuseppe Gianfrande, lasciandolo a terra in una pozza di sangue.

 

 

Francesco Negri e Veronica Visconti sposi

Non era una mattina come tante, poche centinaia di metri il presidente del consiglio Enrico letta con tutto il suo governo stava giocando sulla costituzione davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Fuori c’era il sole, le strade e le piazze erano pieni di turisti che si incutevano Roma in primavera. E un disoccupato calabrese, in preda alla disperazione stava  sparando alle forze dell’ordine in servizio, ferendo anche di striscio una passante incinta. Puntavo ai politici avrebbe confessato Preiti dopo essere stato bloccato a terra dai colleghi dell’arma ,ora è in prigione dove sta scontando la condanna di primo grado sedici anni che gli è stata comminata a gennaio. Ma ora dopo quattordici mesi un intervento chirurgico e tanta riabilitazione Francesco Negri , il carabiniere medaglia d’oro al valore civile per avere reagito con coraggio e altissimo senso del dovere agli spari improvvisi di Preiti , si è sposato. Una favola con lieto fine per lui e per la fidanzata Veronica Visconti, a cui Francesco chiesto la mano subito dopo essere rimasto ferito: due ragazzi belli prati che, dopo avere passato giorni difficili, di grande paura ed enorme sgomento, hanno deciso di mettere su famiglia e di convolare a giuste nozze a Orbetello. È stato qui , davanti alla cattedrale di Santa Maria assunta che il 29 giugno 2007 i due si sono incontrati per la prima volta, lei giovane e spaventosa cantante che vanta serate di prestigio in numerose partecipazioni come coriste, lui un bel carabiniere che da torre Annunziata dove è nato si era appena trasferito per lavoro in Toscana. Sette anni di amore, di felicità, di momenti indimenticabili come l’udienza in piazza San Pietro da Papa Francesco, le cui foto Veronica, molto religiosa ha postato con orgoglio su Facebook . Sette anni sporcati da giorni bui, da attimi pieni di paura e di anzi per quel che poteva accadere e che invece è accaduto al collega e amico Giangrande, meno fortunato di Francesco e oggi paralizzato a tutti e quattro gli arti per quel maledetto colpo di pistola che ha danneggiato gravemente il midollo spinale nel tratto cervicale. Durante la cerimonia il pensiero è volato più volte a lui e alla figlia ventiquattrenne Martina che in poco meno di due anni si è trovata senza madre e con il padre impegnata da oltre un anno in un lungo e durissimo percorso di riabilitazione.

Intervista su  Francesco Negri tratta dalla rivista VISTO