Per quasi sette mesi si è trasferita a Torino, tornando a immergersi anima e corpo nel suo personaggio. Valeria Ferro, ispettrice della Sezione Omicidi della Squadra Mobile, protagonista di Non uccide-Una sfida già vinta per Miriam Leone, che ni racconta la complessità di calarsi nei panni di una donna dal carattere ruvido e che, come vedremo, sarà costretta di nuovo a fare 1 conti con gli spettri del suo passato. La seconda stagione di Non uccidere si è aperta, infatti, con la tragica scomparsa della madre dell’ispet-I trice Ferro (interpretata t da Monica Guerritore, che ha poi abbandonato la serie, f ridr). La bella Miriam, reduce dal successo di 1993, ci svela il suo rapporto tutt’altro che scontato con ‘ la bellezza e ci racconta di quella volta che ha scelto, coraggiosamente e tra
lo scetticismo di molti, di non rinunciare alla felicità e di compiere un audace salto nel buio.
«Ha cominciato a credere nellamoren
E iniziata da poco la seconda stagione di Non uccidere. Che cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo ciclo Miriam Leone di puntate?
«Il mio personaggio, Valeria Ferro, è profondamente cambiato. Già solo per il fatto che, finalmente, ha cominciato a credere nell’amore. Avrà, infatti, una relazione con Andrea Russo, interpretato da Matteo Martari. che le aiuterà a sentirsi donna. Una storia che sarà caratterizzata da alti e bassi, anche per il fatto che è difficile coltivare un sentimento di quel tipo all’interno di una Sezione Omicidi. Allo stesso tempo, però, tornerà a essere tormentata anche, da atroci fantasmi provenienti dal suo passato».
Come ti sei approcciata a una donna così dura e al tempo stesso fragile e tormentata Miriam Leone?
«Questo personaggio é stato per me davvero un regalo. E stato scritto in maniera egregia. Come quando ti immergi in un libro e immagini il protagonista di quelle pagine, anch’io, leggendo la storia di Valeria, ho cercato dei riferimenti a cui ispirarmi. E li ho trovati nel mito classico di Antigone. La missione di Valeria, infatti, è quella di dare giustizia a chi ha perso violentemente i propri cari. E una luce che si muove in un mondo di tenebre, in una realtà dominata dal continuo scontro tra bene e male».
Differentemente da te, Valeria ha un’immagine essenziale, assai poco curata e glamour…
«E uno degli aspetti che mi hanno maggiormente intrigato di questo personaggio. Vi svelo una curiosità: quando ho fatto il secondo dei tre provini che ho sostenuto ormai circa tre anni fa per questo ruolo, appena arrivata, mi è stato subito chiesto di struccarmi. Sul momento ero perplessa e sorpresa, ma ho subito capito che la forza e l’intensità di quel personaggio risiedevano proprio in quella autenticità. Durante le riprese, quando arrivavo al mattino con i capelli puliti. il parrucchiere era disperato e me li sporcava subito con l’olio (ride). L’immagine esteriore estremamente essenziale di Valeria ben si accompagna al suo carattere ruvido, tagliente e duro».
«Non mi ero mai sentita della»
Da ex Miss Italia, quanto ha contato per te la bellezza in passato e quale valore le attribuisci oggi Miriam Leone?
«Se devo essere sincera, prima di Miss Italia non mi ero mai sentita davvero bella. In quell’occasione decisi di giocarmi una carta del mio mazzo, una di quelle che mai avevo considerato. Ho avuto fortuna e quella mano mi è andata bene. Poi. però, ho deciso di puntare tutto su impegno, preparazione e formazione, proprio come mi hanno sempre insegnato i miei genitori».
Miriam Leone come ha reagito la tua famiglia quando hai mosso i primi passi in questo ambito professionale ?
«Di certo non si aspettavano che avrei realizzato il mio sogno di diventare attrice. Mia madre è un’impiegata statale, papà è un insegnante di Lettere in pensione. Però ora sono felici, molto felici. E io, a mia volta, sono contenta di vedere la loro gioia. In realtà, quando scelsi di frequentare la facoltà di Lettere all’università, erano un po’ impauriti per il mio futuro. In passato avevo mostrato un certo interesse per la chimica e magari speravano che studiassi qualcosa legato alle biotecnologie mediche».
Probabilmente la tua scommessa più coraggiosa è stata quella, qualche anno la, di abbandonare il terreno della conduzione televisiva che, nel giro di breve tempo. ti aveva già regalato grandi soddisfazioni, per percorrere la strada nuova e impervia della recitazione. Quante persone hanno cercato di dissuaderti? Quante ti hanno dato della “folle” per quel salto nel buio?
«Ho avuto tanta paura in quel momento, lo ammetto. Si dice sempre che chi lascia la strada vecchia, conosce benissimo ciò che abbandona. ma ignora ciò a cui andrà incontro, lo, però, non mi sentivo felice e ho scelto di seguire il mio istinto. Abbandonare il desiderio, il diritto di rincorrere la felicità e scegliere di accontentarmi, mi sembrava troppo presto a quell’età. E quindi ho voluto osare».
Intervista a Miran Leone tratta da Vero
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